martedì 20 luglio 2010

Una bambina e la figlia della tigre di Torey Hayden

una bambina Storia vera di di Torey Hayden

Ho letto questo libro, l'ho divorato in 2 giorni, è un libro di grande impatto emotivo. Se capita leggetelo,

Una bambina Storia vera – prima edizione 1980

Sheila fu assegnata alla classe di Torey Hayden per "bambini speciali" all'età di 6 anni dopo aver legato a un albero un bambino di 3 anni e averlo gravemente ustionato.
è la storia di Torey Hayden del suo tentativo di fare emergere le incredibili capacità di questa bambina torturata. Alcune parti di questo libro - le orribili molestie sessuali - vi faranno arrabbiare. Altre - la tranquilla descrizione fatta da Sheila della sua rabbia, paure e dubbi - vi faranno piangere. E altre parti ancora - la graduale presa di coscienza di Sheila delle proprie capacità - vi rallegreranno.
Qualunque sia la vostra reazione, credo che sarete d'accordo che da molto tempo non avevate letto un libro con l'impatto emotivo di UNA BAMBINA.
Trama
Torey insegna in una scuola speciale per bambini disturbati. Un anno nella sua classe arriva Sheila. Sheila è una bambina difficile. Se ne sta sempre in un angolo in silenzio. Non parla con nessuno e se qualcuno le si avvicina diventa aggressiva. Torey scoprirà che la bambina HA una vita difficile. Abbandonata in autostrada dalla madre che ha portato con se il figlio minore, vive in una catapecchia con il padre che la picchia costantemente ed è sempre ubriaco. Torey imparerà a capire la bambina e pian piano scoprirà che non solo non è disturbata, ma che ha addirittura un'intelligenza superiore alla norma. Sheila, dal canto suo, riuscirà, grazie a Torey, a vedere uno spiraglio di luce in una vita buia e senza senso e riuscirà a sfogare tutte le sue emozioni piangendo per la prima volta. Un pianto interminabile e straziante. Il pianto che - come quello della nascita - la riporterà in vita, ad una vita finalmente felice.

Torey ricevette una poesia da parte di Sheila dopo pochi anni il loro allontanamento.
Torey mise in una cornice appesa al muro per molti anni e il sole ha sbiadito la scrittura.


http://www.torey-hayden.com/italia/La-poesi-di-Sheila.htm

To Torey with much "Love"

All the rest came
They tried to make me laugh
They played their games with me
Some games for fun and some for keeps
And then they went away
Leaving me in the ruins of games
Not knowing which were for keeps and
Which were for fun and
Leaving me alone with the echos of
Laughter that was not mine

Then you came
With your funny way of being
Not quite human
And you made me cry
And you didn't seem to care that I did
You just said the games are over
And waited
Until all my tears were turned into
Joy.

Dedica

A Sheila R naturalmente.
Molti mi hanno chiesto della
poesia appesa nel mio ufficio.
E giusto allora che conoscano
la bambina che l'ha scritta. E
spero di essere stata brava
almeno la metà di quanto è
stata brava lei.


Epilogo

Un anno fa trovai fra la posta
un foglio di quaderno, spiegazzato
e macchiato d'acqua, scritto con un pennarello blu.
Non era accompagnato da nessuna lettera

A Torey con tanto "Amore"

Vennero tutti gli altri
Cercarono di farmi ridere
Giocarono ai loro giochi.
Alcuni giochi per svago altri sul serio.
E poi se ne andarono.
Lasciandomi tra le rovine dei giochi
Senza sapere quali erano sul serio e
Quali erano per svago e
E lasciandomi sola con gli echi di
Una risata che non era la mia

Poi venisti tu
Con i tuoi modi strani
Non proprio umani
E mi facesti piangere
E non t'importava il pianto.
Dicesti solo il gioco è finito
E aspettasti
Che tutte le mie lacrime si trasformassero in
Gioia
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Una bambina – che ha conquistato i lettori di tutto il mondo. Ma che cosa è successo dopo? La figlia della tigre è la risposta a questa domanda: il racconto della lotta che Sheila ha condotto per anni, da sola, per riscattarsi dagli abusi, dall’abbandono e dalla violenza del mondo in cui era costretta a vivere. La storia dura e commovente di una vita straordinaria.
http://www.torey-hayden.com/italia/la-figlia-della-tigre.htm

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Sheila oggi:

Sheila ora ha circa trent'anni. Dall'attività nel fast food è adesso passata a quella di un ristorante e sembra avere buona capacità negli affari. È sempre single e divide la sua casa con due cani e due gatti. I diritti degli animali sono diventati una causa importante nella sua vita cui dedica gran parte del suo tempo libero.
L'autrice  chiesto a Sheila di dare un suo contributo alla pagina che parla del suo libro , ma ha preferito non farlo. La sua privacy è molto importante per lei e non vuole in alcun modo mettere in pericolo la sua vita attuale. Tuttavia, saluta tutti e li ringrazia per il loro interesse. Ci tiene a fare sapere a tutti che ora è felice

Nel .link sottostante potete trovare il proseguimento della storia che non è raccontato nel liro così potete scoprire cosa è successo a Sheila e ai suoi compagni di classe ed agli assistenti ecc..

http://www.torey-hayden.com/italia/una-bambina.htm

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Se volete conoscere L'autrice potete leggere sotto

http://www.torey-hayden.com/italia/
http://it.wikipedia.org/wiki/Torey_Hayden

Il gabbiano Jonathan Livingston

Il gabbiano Jonathan Livingston

ho finito di leggere poco fa Il gabbiano Jonathan Livingston,


è un celebre romanzo breve di Richard Bach. Best seller in molti paesi del mondo negli anni settanta, è diventato per molti un vero e proprio cult, Jonathan Livingston è essenzialmente una fiaba a contenuto morale e spirituale. La metafora principale del libro, ovvero il percorso di autoperfezionamento del gabbiano che impara a volare/vivere attraverso l'abnegazione e il sacrificio, è stata letta da diverse generazioni secondo diverse prospettive ideologiche, dal cattolicesimo al pensiero positivo, l'anarchismo cristiano e la New Age. Bach disse che la storia era ispirata da un pilota acrobatico di nome John H. "Johnny" Livingston (Cedar Falls, Iowa, 30 novembre 1897 - 30 giugno 1974), particolarmente attivo nel periodo fra gli anni venti e trenta.


Jonathan è un gabbiano diverso dagli altri: il suo desiderio non è mangiare, ma imparare a volare in modo perfetto. Per questo è rimproverato dai suoi genitori ed escluso dagli altri componenti del suo stormo, lo Stormo Buonappetito, in quanto nessuno capisce la sua passione per il volo, dal momento che volare è considerato soltanto come una comodità per procurarsi il cibo. Nonostante la buona volontà di Jonathan per cercare di essere un gabbiano come tutti gli altri e di non dedicarsi più alla sua passione, il suo desiderio di trovare il volo perfetto è più forte di lui e in poco tempo riesce a compiere acrobazie incredibili, mai compiute da nessun altro volatile. Ma lo Stormo non lo accetta. Abbandonato e solo, Jonathan trascorre diversi anni ad esercitarsi nel volo finché un giorno,dopo essere morto cioè passare ad un livello successivo dopo la morte, lo raggiungono due gabbiani dalle piume candide, che si librano nell’aria con lui. Questi lo convincono a seguirli nel Paradiso dei Gabbiani, un luogo dove potrà volare con più facilità, e tutto quello che aveva appreso sarebbe stata una piccolissima parte del cammino verso la perfezione. Jonathan accetta, diventando anche lui bianco e splendente come i suoi nuovi compagni. Per diversi anni rimane nel Paradiso dei Gabbiani sotto la guida di Sullivan, suo maestro ed amico. È lo stesso Sullivan, insieme ad altri gabbiani, a spiegargli che quello non è il Paradiso, ma solo un livello transitorio, dopo il quale si passa in un Paradiso più in alto ancora, fino a raggiungere la perfezione e che tutti, prima o poi, saliranno di piano in piano. Quando finalmente raggiunge i livelli del suo maestro, si accorge che - nonostante tutto ciò che ha imparato - il suo corpo gli è ancora d'intralcio. Così chiede al gabbiano più anziano, Ciang, di insegnargli a volare alla velocità del pensiero, a superare il "qui ed ora", cosa che soltanto Ciang sa fare. Dopo molti tentativi, Jonathan riesce nel suo impegno, ma poche settimane dopo Ciang muore e viene portato in un Paradiso superiore. Egli lascia il posto di maestro a Jonathan: non basta allenarsi al volo perfetto, il vero scopo è allenarsi a capire il segreto della bontà e dell'amore, ovvero la cosa più difficile da mettere in pratica. Rimasto senza guida, Jonathan tormentato dal desiderio di insegnare al resto dei gabbiani dello Stormo Buonappetito tutto ciò che ha appreso, confessa a Sullivan i suoi pensieri, ma questo lo convince ad aiutarlo nella sua attività di addestramento dei nuovi arrivati. Qualche tempo dopo, torna il desiderio di andare ad insegnare allo stormo Buonappetito: così saluta Sullivan e parte per ritornare al suo luogo di origine, dove trova un giovane: Fletcher Lynd, che diventa suo allievo. Molte edizioni, tra cui quella italiana nella collana BUR, sono illustrate da fotografie del fotografo d'aviazione Russel Munson. Di lui Bach ha detto:

« Russel Munson non è un fotografo; è un carpentiere mistico cosmico. Quello che crea con la sua macchina fotografica non sono fotografie, ma porte, ognuna delle quali ci invita a passare attraverso di essa diventando parte della scena vivente. »
(Richard Bach)

Dal romanzo è stato tratto il film "Il gabbiano Jonathan Livingston", del 1973, diretto da Hall Bartlett.
La colonna sonora del film è ad opera di Neil Diamond.





Quando sai che non sei qui per fare, per essere come gli altri perchè senti e vuoi di più, ecco allora che le ali di Jonathan battono il primo colpo e tu, come lui, verai deriso, cacciato ed esiliato perchè non sei come gli altri...sempre se non ritornerai tra loro facendo finta di niente...
Allora, inizierà un lungo viaggio, un viaggio senza confini...con la paura della solitudine, con la meraviglia della solitudine...e vedrai e sentirai cose che non hai mai visto e nè sentito...proprio come lui, Jonathan...per poi un giorno, ritornare...diverso ma completo...lì, da dove eri partito...


Nella società in cui viviamo spesso siamo portati ad avere paura del giudizio degli altri
Se sei alla ricerca della verità, quello che pensi e il tuo modo di agire può essere in disaccordo con il costume le consuetudini, le usanze e la mentalità generale. Potranno nascere delle critichem dei giudizi a volte delle intolleranze che potranno sfociare nell'odio. Le malelingue
tenteranno come tanti coltelli affilati di tagliare noi e la nostra vita, con cattiverie ingiustizie e calunnie. Potremo essere abbandonati anche dagli amici e da coloro che ci dovrebbero stare vicini.Ma se sappiamo nel profondo del nostro cuore di avere agito per il meglio, La solitudine in cui ci potremo trovare non sarà del tutto negativa, perchè questo metterà alla prova la nostra fede della convinzione dei nostri ideali, e la nostra coerenza e ci permetterà di essere individui veramente liberi, tuttavia per essere veramente liberi, bisognerà
trovare la forza di perdonare e di avvicinarsi alle persone che ci avevano fatto del male per permettere a loro di essere a loro volta di capire e di conseguenza di diventare a loro volta liberi